La Generazione "Né-Né"
Modello "Grande Fratello"
Sembra che il numero dei giovani "inattivi convinti" di età compresa fra i 15 ed 1 35 anni, si attesti nel nostro Paese intorno al milione e mezzo. Una ricerca del Dipartimento di Studi Sociali, Economici, Attuariali e Demografici dell'Università "La Sapienza" di Roma, ha fotografato a fine 2008 questa situazione di giovani che dicono no allo studio e no al lavoro. Il loro leitmotiv: "Lo studio? Tempo perso perchè non apre le porte al futuro. Il lavoro? Non lo cerco perchè tanto non lo trovo".
Purtroppo non è stato loro insegnato che la realtà è anche lotta e sacrificio, e che anche per questo la vita è bella. Sembra proprio che abbia prevalso il modello "grande fratello", per il quale basta andare in TV per guadagnare e che per riuscire, quindi, non serva impegnarsi.
Tuttavia il problema ha un rilievo molto ampio tant’è che è stato coniato un acronimo internazionale (simile del resto al nostro: Generazione Né-Né) per definire la massa di giovani dai 15 ai 29 anni (non i 35 della ricerca citata sopra) che nel mondo occidentale non studiano, non lavorano, non frequentano corsi di formazione: li hanno chiamati NEET – Not in Education, Employment or Training.
Molti Paesi si stanno preoccupando della loro crescita numerica che può avere effetti deleteri e permanenti sul futuro professionale di questi giovani a causa del rischio concreto di vederli entrare nel tunnel della disoccupazione strutturale, una componente critica, perversa, che nel tempo neanche i contratti più flessibili riuscirebbero a far uscire da quel limbo. Delusi? Illusi? Bamboccioni? O forse una nuova categoria di “Soli e Abbandonati”?