Family Business
21/4/2010: La "Regola" degli Agnelli."Bisogna che a decidere e a comandare sia uno solo alla volta". Il paradigma del Fondatore della FIAT, il Senatore Giovanni Agnelli Senior, è stato confermato ancora una volta con la nomina (questa volta non di un Agnelli) dell'Ing. John Philip Elkann, detto Yaki, al comando del colosso automobilistico italiano.
18/03/2010: Il Tribunale di Torino ha respinto le richieste avanzate dalla figlia Margherita Agnelli De Pahlen nell'ambito della battaglia legale apertasi nel 2007 sull'eredità dell'avvocato Gianni Agnelli. In aggiunta la stessa dovrà rimborsare le spese legali per tutti i convenuti, pari a 32mila euro. I suoi legali valuteranno la proposizione di un atto di appello dopo la lettura delle motivazioni della decisione del Tribunale.
30/10/2007: La battaglia sull’eredità di Gianni Agnelli è diventata per la prima volta lo scontro aspro tra la vedova Mariella e la figlia Margherita Agnelli de Phalen. Marella ha rotto un silenzio durato mesi per replicare all’intervista concessa nei giorni scorsi dalla figlia al settimanale tedesco Focus.
Lo ha fatto con un messaggio dal tono accorato: “Pensando a miomarito in questa fase della mia vita, il mio unico desiderio è di veder tornare la pace tra mia figlia ed il resto della famiglia: un desiderio che purtroppo so che non potrò veder realizzato fino a quando Margherita continuerà con questa sua insensata iniziativa”.
28/10/2007: Se un paio di anni fa le priorità della famiglia erano i risultati, oggi dopo il miracolo di Marchionne, l’attenzione si è spostata sulla struttura del gruppo. Segnali in questa direzione arrivano dall’entità delle risorse che la famiglia ha deciso di investire in casa. Qualcosa intorno ai 2,7 miliardi.
09/09/2007: Margherita Agnelli è arrivata la prima volta a Cernobbio, il seminario organizzato dallo Studio Ambrosetti, invitata da Rosanna D’Antona CEO della Edelman europa, società di pubbliche relazioni e consulenza. In precedenza non aveva mai accompagnato il padre che era una star dell’evento. A farle cambiare idea è stata la scelta di far causa alla famiglia rimettendo in discussione l’accordo tombale firmato nel 2004. Senza alcuna intenzione di fare guerra, ha precisato che è sua intenzione ritrovare i suoi figli, la madre e la voglia di vivere. “Voglio che tutti vedano la mia faccia, come sono davvero” ha detto.
17/08/2007: Il principale periodico finanziario lussemburghese “Trends and Tendences”, dedica un ampio spazio al confronto interno alla famiglia Agnelli sull’eredità dell’Avvocato. Nell’articolo si analizza la richiesta di chiarimento sul patrimonio avanzata dalla figlia Margherita de Pahlen, evidenziando tra l’altro l’opacità dei conti della Finanziaria Exor, domiciliata in Lussemburgo.
29/07/2007: Nel 2003 fu redatto dal commercialista di famiglia, Gian Luca Ferrero, il rendiconto oggi impugnato dalla figlia Margherita. Da esso si dovrà partire per ricostruire la lunga trattativa sulla spartizione del patrimonio dell’Avvocato. Tuttavia sia Montezemolo che John Elkan affermano che la vicenda non avrà alcun impatto sulla Fiat.
02/06/2007: Margherita Agnelli punta ad azzerare il “patto” del 2004 ed a riaprire la partita per la divisione dei beni di famiglia.
01/06/2007: Causa per l’eredità dell’Avvocato. La figlia Margherita cita in giudizio i consulenti Grande Stevens, Gabetti e Maron, chiedendo un rendiconto dei beni.
2/2/2012:
La Benetton, azienda storica della nota omonima famiglia, lascia Piazza Affari.
Il “delisting” è stato deciso come sempre collegialmente dai quattro rami della famiglia, tuttavia – anche se il gruppo è un complesso conglomerato che spazia tra Atlantia, Autogrill, RCS Medai Group, Gemina, Adf, Mediobanca, Pirelli, Generali, l’abbigliamento non è un asset qualsiasi, ma quello da cui tutto è partito e che rimane quindi un simbolo dell’ascesa della famiglia di Ponzano Veneto. Qualcosa dalla quale i Benetton non si separeranno mai.
Perché allora il delisting?
E’ una mossa tatticamente corretta e dettata dall’opportunità: nell’ultimo trimestre l’azienda, complice la crisi, non è riuscita a produrre risultati ed il trend non è destinato a migliorare, almeno nel breve. Allora è preferibile non essere impegnati sul fronte della quotazione quando si deve riposizionare il business. Probabilmente però la mossa sembra destinata a sancire il passaggio del testimone tra la prima e la seconda generazione, costituita da una decina di soggetti, mentre è in arrivo la terza con i suoi, per il momento, 27 nipoti dei quattro nonni Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano.
Alessandro, figlio di Luciano, sembra sia il delfino della famiglia, cui spetterà il compito di traghettare l’azienda dell’abbigliamento fuori da piazza Affari e soprattutto di ridisegnare le strategie dell’intero gruppo.
14/12/2007: Mediobanca e Goldman entrano nel capitale di Sintonia (Presidente Gilberto Benetton) rispettivamente con l’1% ed il 3%. Entro Aprile 2008 la holding conta di completare il riassetto azionario con l’ingresso di 3 altri nuovi soci.
18/09/2007: Nei primi sei mesi del 2007 il gruppo di Ponzano Veneto è cresciuto del 35% in Russia e del 40% in India ove ha concluso un accordo con il gruppo Tata per sviluppare il marchio “Sisley”. Alessandro Benetton ribadisce che la famiglia è unita anche in queste scelte strategiche.
06/07/2007: Nel pieno dell’estate parte il grande riassetto della famiglia di Ponzano Veneto, che apre ad altri investitori le porte della finanziaria di famiglia dove sono custodite le partecipazioni più rilevanti. Goldman Sachs e Mediobanca apporteranno nel tempo 2 miliardi di euro, prenotando un posto nell’azionariato di Sintonia, la holding della famiglia Benetton, il cui capitale risulterà così distribuito: 70% famiglia Benetton, 25% Goldman Sachs e 5% Mediobanca. Anche dopo la ricapitalizzazione il timone rimarrà quindi ben saldo a Panzano.
03/12/2007. Nuove accuse al Cavaliere per presunte vendite gonfiate di diritti televisivi, strapagati rispetto al loro reale valore di mercato.
01/02/2007. Il più piccolo di casa Berlusconi, Luigi, diciotto anni compiuti lo scorso 27 Settembre, fa il suo ingresso nel CdA della Holding italiana quattordicesima.
22/03/2011 André Besnier aprì il suo laboratorio il 19 ottobre 1933 al n° 52 di rue d’Avesnières a Laval, allora poco più di un villaggio ed oggi grassa cittadina di 51mila abitanti incastonata tra Bretagna, Normandia e Anjou, nel cuore del grande ovest agricolo francese.
La storia della famiglia Besnier - oggi alla terza generazione - è diventata una leggenda industriale che si colloca al quindicesimo posto delle fortune di Francia con un patrimonio stimato di 2,5 miliardi. Non si conoscono molti particolari perché nessuno in famiglia rilascia dichiarazioni su quello che nel frattempo è diventato il Gruppo Lactalis. Non parla il Presidente Emmanuel, non parlano suo fratello Jean-Michel o la sorella Marie. Mai dato interviste, quasi impossibile scovare una foto, ed anche per i conti bisogna affidarsi alle stringate notizie che arrivano da Laval. La società non è quotata e quindi non ci sono comunicazioni finanziarie, né bilanci ufficiali, né analisti che possano dire qualcosa sui conti. Lactalis è comunque un gigante del latte e dei formaggi, terzo al mondo. E’ il numero uno europeo nel latticini e secondo nell’agroalimentare. Dispone di un centinaio di marchi e fattura 10 miliardi di euro dei quali il 60% sull’estero. Ha 126 stabilimenti sparsi per il mondo e commercializza prodotti in 148 paesi. Occupa oltre 38mila dipendenti metà dei quali fuori della Francia. In Italia Lactalis è proprietaria dei marchi Galbani, Vallelata, Invernizzi e Cademartori. In questi giorni (Marzo 2011) Lactalis ha acquisto anche il 29% di Parmalat.