Family Business Family Business

De Benedetti

19/04/2007: Due società semplici: la Carlo De Benedetti e la Investimenti Alternativi, contengono assieme lo scrigno della famiglia De Benedetti. Sono regolate da due patti di famiglia con un libro soci fotocopia che assicura un usufrutto vitalizio all’Ingegnere e la nuda proprietà ai 3 figli Rodolfo, Marco ed Edoardo. Se però si guarda la quota dell’accomandita “Carlo De Benedetti” Sapa, si rileva che la quota più consistente dell’impero è per il figlio Rodolfo, destinato a guidare il gruppo.

De Cecco

20/07/2007: La quotazione della società abruzzese è rinviata poiché le varie anime della famiglia hanno espresso per ora opinioni contrastanti.
L’iter quotazione si è incrociato con le tensioni tra le varie anime della famiglia e la decisione è stata rinviata al prossimo Ottobre.

Fedrigoni

02/07/2007: L’ing. Giuseppe Fedrigoni ha ceduto il suo 40% al fratello Alessandro e, comunque, il controllo dell’azienda rimane in mano alla famiglia. Questo tuttavia potrebbe non essere un equilibrio di lungo periodo visto che il Consigliere Delegato Claudio Alfonsi sostiene che il gruppo non esclude l’apertura del capitale a soggetti esterni.

Ferragamo

 

30/06/2011: Successo del debutto di Ferragamo a Piazza Affari.

Già in apertura di seduta nel suo primo giorno di quotazione, il titolo Ferragamo ha registrato un rialzo di oltre il 10%. Questo conferma la bontà della scelta della famiglia che ha voluto con determinazione quotare l’azienda in Italia rinunciando almeno per ora al Dual Listing (quotazione del titolo in due mercati regolamentati differenti, operazione che in genere stimola la concorrenza sul prezzo del titolo). Il Presidente Ferruccio Ferragamo ha espresso la sua soddisfazione e quella dell’intera famiglia per questo successo ed ha  confermato che sarà proprio la famiglia stessa ad assicurare la stabilità del Gruppo. Non sembrano quindi esserci intenzioni – almeno per il momento – di monetizzare le proprie quote da parte degli altri 70 eredi del fondatore Salvatore. La Holding Ferragamo Finanziaria detiene il 56% del gruppo quotato, mentre un altro 11% fa capo alle persone fisiche. L’8% è stato sottoscritto da Peter  Woo, storico partener asiatico dei Ferragamo, mentre il 25% è appunto la parte collocata in Borsa.

 

20/3/2010: Doppia strada per FERRAGAMO: quotazione in Borsa o ingresso di nuovi soci. Attualmente il Gruppo fa capo saldamente alla Ferragamo finanziaria, che possiede il 60% del capitale della Capogruppo italiana e che vede tra i soci i componenti della dinastia. Il restante capitale della Salvatore Ferragamo Spa è invece suddiviso tra le sei casseforti di famiglia con quote dirette di oltre il 5%.

 

28/09/2007: Michele Norsa, già Benetton e Marzotto, sarà il nuovo Amministratore Delegato della Salvatore Ferragamo. E’ la prima volta che al timone della maison fiorentina del lusso, sale uno non di famiglia. La sfamiliarizzazione era divenuta ineludibile visto che tra coniugi acquisiti, figli, nipoti e pronipoti, i Ferragamo sono ormai 63. Una delle soluzioni per governare il passaggio generazionale sarà la quotazione in borsa in maniera tale da rendere più fluida la partecipazione azionaria ed assecondare eventuali uscite.

 

Copyright © 2009-2010 Dott. Mario Peruzzi. Tutti i diritti riservati.