NonProfit up to Date NonProfit up to Date

Il contenuto di questa rubrica è costituito da brevi sintesi di tutte le novità – giuridiche, fiscali, amministrative, ecc. – desunte dalla stampa o da provvedimenti delle varie Autorità. Le notizie sono esposte in ordine di data a partire dalle più recenti.

01/08/2011
Un nuovo orientamento dell’Agenzia delle Entrate a proposito della partecipazione nelle Onlus da parte di Enti Pubblici e Società Commerciali

Con la circolare  n.38/E del 01/08/2011, l’Agenzia delle Entrate ha modificato il precedente indirizzo che vietava la partecipazione alle Onlus da parte delle Società Commerciali e degli Enti Pubblici c.d. “esclusi”.

Via libera quindi alla partecipazione ed alla costituzione di Onuls da parte di Enti Pubblici e Società Commerciali anche se nella compagine sociale (o, per le fondazioni, nell’Organo Esecutivo) i c.d. “enti esclusi” sono numericamente prevalenti o assumono un ruolo determinante nella definizione degli atti di indirizzo e di gestione. Naturalmente fermo il rispetto dei vincoli posti dal D.Lgls. 460/1997.

04/07/2011
Una ricerca ISTAT sul Volontariato

In attesa dei nuovi dati che scaturiranno dal Censimento dell’anno prossimo, l’ISTAT ha elaborato alcune interessanti situazioni che mostrano come si stia evolvendo l’intero quadro del Terzo Settore. In particolare sembra che nel solo Volontariato operino 3,3 milioni di cittadini che – attraverso il calcolo del costo di sostituzione, che valorizza il lavoro volontario attribuendogli un costo pari alla remunerazione equivalente all’assunzione di un lavoratore nel mercato per gli stessi servizi – esprimono un valore economico di 8 milioni di euro, equivalente a 385.000 posti di lavoro a tempo pieno. Se poi a questo dato si sommano i 630.000 impiegati regolarmente retribuiti, se ne ricava che i soggetti che ruotano attorno al volontariato sono oltre un milione.

20/06/2011
Maggio 2011 – Press, la rivista dell’Ordine Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperi Contabili, affronta le problematiche del Terzo Settore

Il numero di Maggio 2011 della Rivista dell’ONDCEC ha ufficializzato il Principio n°1: “Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit”. Con esso vengono definite le linee guida che sovrintendono alla redazione dei bilanci degli Enti Non Profit.

Purtroppo l’impronta aziendalistica che caratterizza un po’ tutti i professionisti del settore, grava sulle conclusioni di quel lavoro. I più sembrano cogliere un’unica differenza tra il mondo del profit e quello del non profit, vale a dire quella della non distribuzione degli utili. Tanto è che i vari interventi che si sono proposti di illustrare la nuova iniziativa, sostengono di “aver fatto propri i postulati del “settore lucrativo”, apportando modifiche e inserendo nuovi elementi nel caso in cui la “natura non lucrativa” degli enti nonché la tipicità dell’attività svolta abbiano richiesto delle modifiche all’impostazione di riferimento…..con la finalità di fornire una rappresentazione della posizione finanziaria-patrimoniale ed il ‘risultato economico’  (?) del periodo di un ente….caratterizzato da una continuità operativa”.  Altri relatori – consapevoli forse di quanto l’output di tale categoria di organismi sfugga ai consueti criteri aziendalistici, si prodigano – fermo rimanendo comunque  l’impianto  sostanziale del for profit – nella ricerca di nuovi parametri che possano esprimere l’efficienza e l’efficacia delle ONP.

Sfugge in generale, tuttavia,  sia la particolarità che la realtà del “processo produttivo” del mondo non profit, e con quell’approccio aziendalistico diviene veramente difficile mettere a punto la vera anima della mission dell’organizzazione non profit. “Anche se la denominazione della classe di appartenenza (non profit) – si sostiene ancora – possa far pensare il contrario, queste aziende producono ricchezza”.

La sensazione è quella che l’uso delle procedure contabili finisca per ipotecare anche le logiche gestionali che nel mondo del non profit sono invece rovesciate. Se nell’aziendasi acquistano fattori produttivi per collocarli – trasformati – nel mercato a prezzi remunerativi del valore aggiunto creato, nel mondo delle organizzazioni (l’uso di un termine diverso è obbligato per distinguerle dalle aziende) non profit, il processo è esattamente l’opposto: le risorse arrivano gratuitamente (o quasi) e l’abilità del gestore consiste nel contenere i costi della  “macchina” allo scopo di poter destinare quanto più possibile alle attività istituzionali (solidarietà, sostegno, beneficenza, ecc.).

E quindi i parametri basilari di valutazione di una ONP sono due (declinabili ovviamente in maniera organica in molti altri indicatori), il primo l’entità dei costi operativi ed il secondo la “reale” efficienza dell’ output. Il risultato di gestione di una ONP se in avanzo mostra un sottoutilizzo delle risorse pervenute alla stessa, se in disavanzo essa evidenzia un eccesso di “erogazioni” superiore alle disponibilità. E’ questa l’unica ottica attraverso la quale è possibile  misurare la reale efficienza/efficacia di tale categoria di organizzazioni.

13/06/2011
L’Agenzia per le Onlus è diventata Agenzia per il Terzo Settore

Con il dpcm n.51 del 26/01/2011, l’Agenzia per le Onlus è diventata “Agenzia per il Terzo Settore” ed ora può essere annoverata a buon diritto come Authority di settore. Nei giorni scorsi il suo Presidente, Prof. Stefano Zamagni, ha presentato in Parlamento il bilancio dell’attività dell’Agenzia nei cinque anni dal momento della sua costituzione, quanto nel 2005 nacque appunto come Agenzia per le Onlus.

Il numero dei pareri emessi negli ultimi due anni è stato di 1127 per il 2009 e di 606 per il 2010.

 

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